Forse sono stata un cane da slitta
O un lupo delle foreste boreali
O semplicemente una parte del grande silenzio
Perché davvero questo amore di neve
E’ qualcosa d’incomprensibile,
Questa gioia di correre nel candore,
Gridare nell’aria ovattata.
Forse solo il ricordo di un tempo perfetto
O almeno del suo desiderio;
Nonostante l’incertezza del meteo
Continuo a credere nelle fate
E c’è in me un agitarsi di gente allegra
Se nel mistero del mattino
Vedo scendere una manna stellata.
Bene, era ora, vado a cucinare, poi guardo meglio!!
RispondiEliminagrande Ombretta.. devo farti conoscere un poeta di Pescara, Daniele Cavicchia, amico del mio papà... conosceva Mario Luzi. Roba seria ;-)
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