lunedì 24 gennaio 2011

Sono una signora

Io mi chiedo questo: perché non vedo una fila lunga mille chilometri di precari, anzi di PRECARIE come me davanti ai cancelli di Arcore?
Non vestite da infermiere, pare non ce ne sia bisogno: Berlusconi ha una parola, e una busta buona, per tutte. Non c’è bisogno di fare niente. Non lo sapevate? Ingenuotte! Credevate di dovervi presentare senza mutande? Meschinette! Maliziose!
Cioè, tu vai lì, ascolti i Suoi problemi (a una certa età è normale averne accumulati un po’) e lui ascolta i tuoi. E poi ti rifila un bracciale d’oro, o un anello al naso, o una busta a partire da … com’era? 2000? No, scusate, è da poveracci. 5000? Ecco.
No, perché Lui è generoso.
Ma chi li vuole i tuoi soldi, dannazione!!!
Io mi accontenterei di uno stipendio fisso, brutto stronzo che non sei altro!
Di un lavoro normale, quello per cui ho studiato! Quello per cui ho fatto dei sacrifici! E’ così strano?
Voglio i miei soldi per quel che so fare, non per farti da badante, cazzo!
E qui la finisco, che sto degenerando, e io … sì, io sono una signora.
Notte, mie signore, e ricordatevi: Berlusconi NON è il Male. Siamo solo all'inizio. A destra o a sinistra che sia.

giovedì 20 gennaio 2011

A me non disturba se un politico va a escort. Non m’interessa proprio, sono fatti suoi. La prostituzione, l’ho già detto, andrebbe regolamentata, inutile fingere di niente. E’ una professione e deve sottostare alla legge come tutte le altre professioni, più o meno antiche.
Per questo non reputo che Silvio Berlusconi stia subendo la carneficina mediatica di cui si lamenta pomposamente da mesi. Se non altro per un banale motivo: se c’è ragione di credere (e c’è) che ad Arcore ci sia stato un giro di escort, c’è altrettanta ragione di credere che ci sia stato un imponente giro di evasione fiscale. Fatture, per intenderci, ma non quelle del voodoo.
Se io scrivo una recensione di 11 righe pago le tasse su ognuna di quelle 11 righe. Se una fa un pompino, è giusto che risulti da regolare fattura. Stop. Non mi interessa la moralità. Non tollero però che mi si prenda in giro sui soldi.
Mi è stato recentemente chiesto/imposto di rendere disponibile un sabato lavorando gratuitamente in occasione della fiera di settore “Macef” a Milano. Io faccio la giornalista: in questa occasione il mio ruolo sarebbe quello di portare in giro presso gli stand numeri della rivista di design per cui collaboro, di cui sta per uscire il primo numero. La rivista pesa quasi un chilo e più che un lavoro di rappresentanza, è puro facchinaggio, assolutamente non previsto nell’accordo con il mio direttore circa tre giorni di collaborazione settimanale. Facchinaggio, aggiungo, per il quale non mi verrebbe corrisposto un centesimo. Per fare la qual cosa mi si sono fatti preparare, senza consultarmi, dei biglietti da visita in quanto parte della Redazione della nuova rivista.
A fronte di questo e altri ricatti, tra cui l’idea che lavorare sia un privilegio che ci lega al datore come il più infimo dei valvassori a un potente e magnanimo feudatario, le buste da 5000 euro cui fanno riferimento le edificanti telefonate tra le varie Minetti, Ruby, Emilio Fede e Lele Mora diventano intollerabili non tanto sotto il profilo della moralità, della quale comunque si è perso da tempo ogni senso, ma sotto il profilo dell’evasione fiscale.
Per questo dovremmo scandalizzarci. Non per questo povero vecchio stupido, quasi commovente nel suo delirio di onnipotenza, in realtà dileggiato e sfruttato da una massa di cortigiani sanguisughe che l’hanno (giustamente) scambiato per un bancomat en plein air. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Sarà molto ridicolo se, dopo tutti questi anni in cui si avevano tutti i normali mezzi legali per inchiodare Berlusconi, soggetto di un conflitto di interessi a dir poco insostenibile dal punto di vista istituzionale, i magistrati oggi dovessero inchiodarlo per quattro troie nemmeno troppo carine, né di presenza né di modi.
Ma, visto che ormai tutto è merce, protesto unicamente per Minetti in consiglio regionale, pagata da me e da voi per compiacere i potenti, non certo per dare un autentico contributo al lavoro della Regione Lombardia. E contro – se dovesse essere provato l’avvenuto mercimonio – la mancata emissione di regolari fatture per infermierine, cubiste e pompinare varie presenti alle eleganti cene del nostro presidente del Consiglio.

sabato 15 gennaio 2011

Sono la nipote di Mubarak

Ruby o non Ruby? Chissà. L’importante è che non rubi  a me.
Partiamo da Adamo, Eva e l’altra (o l’altro). Non ho niente contro la prostituzione. Niente. Io non lo farei, ma immagino ci siano persone che si trovano a proprio agio con l’attività. E’ una professione. Si basa su un accordo. Dovrebbe essere regolarizzata, semmai. Fare finta che non esista o condannare a priori non serve a niente.
Detto ciò, a me cosa può importare se un politico 74enne va con le escort? Affari suoi.
Il problema è che non possiamo trattare Mr B come il Signor Rossi, perché non lo è. Non puoi arrivare ai vertici delle istituzioni e fare come se fossi nel salotto di casa tua. Lo Stato non è un’azienda. E’ anche casa MIA. E se non mi va che tu metta i piedi sulla tavola, non li metti. Così la penso io.
Al di là di questo: perché a me interessa se Berlusconi va a escort? Semplice. Mi tocca moltissimo in questioni che per me sono di cruciale importanza e che non possono essere risolte consigliandomi di fare la escort a mia volta.
Come molti, un anno e mezzo fa ho perso il lavoro. Non mi lego ai cancelli e non blocco la circolazione per manifestare il mio disappunto, nonostante io non sia mai stata assunta a dispetto della quantità, qualità e continuatività con cui ho svolto il mio lavoro. Devo incassare fatture risalenti a 13 mesi fa dall’editore (Play Media Company, to whom it may concern) che senza pensarci un secondo non mi ha rinnovato il contratto, dopo tre anni che lavoravo per una sua testata. Per me non si muovono neanche i sindacati del mio ordine e cioè quello, vergognoso, dei “Giornalisti”.
Quindi è con una certa, come dire, irritazione che apprendo che tale signorina Minetti, “igienista dentale” (o mentale? Non si direbbe) del Cabaliere (sì: Cabaliere), è approdata in Consiglio Regionale della Lombardia e che a me tocca pure pagarle lo stipendio (a lei, all’esimio Trota e altri personaggi di analogo spessore). Ora emerge che costei – ma deve essere tutto dimostrato – avrebbe favoreggiato la prostituzione in quel di Via Olgettina, a Milano 2 dietro l’ospedale San Raffaele, dove un nutrito gruppo fra escort, soubrette e altre signorine sarebbero state comodamente parcheggiate in attesa del cenno di Berlusconi, Fede, Mora e altra gente. La Minetti, ma questo emergeva già mesi fa, avrebbe dovuto altresì prendere in affido Ruby dopo l’inconcepibile episodio in questura, ma pare che le due si siano date la buonanotte non appena uscite dal portone.
Oibò, gambuta Minetti: a me di quel che fai del tuo tempo non mi frega niente. Ma per favore, cercati un altro lavoro, non fingere di fare la “politica”, mi offende. Ti devo pure pagare, non è mica una bella cosa, io non ti avrei mai scelto. E se è per questo non ho mai scelto nemmeno il feudatario in carica da circa 20 anni in Lombardia, il caro Roberto “uno-di-noi” Formigoni, che con la sua masnada di ciellini sta cercando di delegittimare una legge di oltre 30 anni fa (la 194 sull’aborto vi dice qualcosa?).
Ruby: posto che se tu hai 18 anni io sono la fata Turchina, ma non fa niente, se ti piacciono i nonni ognuno ha i suoi gusti, sappi che se vuoi fare la escort i clienti te li devi scegliere un po’ più oculatamente. Gente più discreta. Datti una guardata a “Diario di una squillo per bene” su Fox Life: avresti da imparare qualcosa. Guarda qua: http://www.youtube.com/watch?v=WOHFj9PBKPo
Berlu: ci mancherai. Nessuno ci aveva mai intrattenuti così. Invece di parlare della tragedia del lavoro che non c’è, della gente che non ha casa o della sempre più intollerabile ingerenza della Chiesa cattolica in questioni che riguardano lo Stato cioè noi, credenti e non credenti, tu che fai? Ci sollazzi con storie di letto. Ma chi credi di essere, Boccaccio? Ma va là. E smettila con questa storia della nipote di Mubarak, che non ci credo che ti hanno ammannito una tale vaccata. Roba da scoppiarti a ridere nella cornetta. Mi sa di cazzonata, abbi pazienza. Una escort non inventerebbe mai una roba così, vorrebbe dire giocarsi tutti i clienti, farsi terra bruciata. La prossima volta inventa meglio.